Guardare oltre la siepe: la nuova sfida del progetto AdS nella provincia di Como.
Il progetto AdS, sin dal 2009, anno di nascita grazie al finanziamento della Fondazione Cariplo, del Co.Ge e della collaborazione delCoordinamento Centri Servizi per il Volontariato della Lombardia nonché grazie alla partnership con LEDHA, Oltre noi…la vita e la Regione Lombardia, si è sempre posto come obiettivo la diffusione della figura dell’amministratore di sostegno.
Attraverso la generazione e il coordinamento di 15 progetti AdS locali coincidenti con i bacini territoriali delle ASl l’obiettivo, come emerge dal DGR del 16 gennaio 2013 – n. 9/4696, è stato e rimane quello di garantire su tutto il territorio regionale, in maniera omogenea, una corretta tutela della persona fragile.
Partendo dalle organizzazioni di volontariato si è voluto sviluppare un’infrastrutturazione sociale in grado di costruire una rete interassociativa stabile, capace di sviluppare funzioni diversificate utili allo sviluppo di un sistema di servizi per la protezione giuridica condivisa con le istituzioni locali.
Nella provincia di Como, sin dal primo corso di preparazione per gli AdS, i cambiamenti sono stati molti e altrettanto riconoscibili. In primis, non da sottovalutare, il passaggio culturale dall’interdizione alla valorizzazione della persona. Nel giro di pochi anni, infatti, c’è stata una diminuzione di nomine di tutori e un aumento di nomina AdS, una figura prima di allora non così delineata i cui compiti erano poco conosciuti o fraintesi. Persisteva infatti una confusione tra tutore e AdS sulla quale, anche grazie al progetto, si è riusciti a fare luce; interdizione vuol dire togliere alla persona qualunque diritto mentre, nel caso di AdS, i diritti sociali e politici rimangono. Si erano, inoltre, costituti punti informativi in distretti sanitari, come Ponte Lambro, Cantù, Menaggio, Dongo, Olgiate Comasco, Lomazzo ed Erba. Non sono state poche le difficoltà incontrate dal progetto: nel 2011, mancato il finanziamento della Fondazione Cariplo, nella provincia di Como è nata l’APS Vicini alla Persona che ha sostituito il coordinamento provinciale AdS, perseguendone però – spiega Luigia Alberio – gli stessi obiettivi: lo sviluppo delle competenze dell’associazionismo nell’occuparsi di autotutela e di advocacy, la sensibilizzazione della rete associativa verso la protezione giuridica e verso volontari disponibili a diventare AdS, la creazione e la messe in rete di servizi territoriali, pubblici e privati, a supporto della protezione giuridica (spazi informativi) e la promozione di un coordinamento stabile provinciale interistituzionale.
Negli anni, nonostante il numero dei volontari sia diminuito l’impegno è rimasto costante, grazie anche al protocollo d’intesa con il Tribunale di Como, nel quale si è aperto uno sportello informativo che è la punta di diamante del progetto e che ha permesso di entrare in fattiva sinergia con la Cancelleria della Volontaria Giurisdizione a tutto vantaggio dei cittadini.
Grazie al dialogo con la presidentessa del tribunale di Como Anna Introini, andata poi in pensione nel 2018, l’apertura dello sportello per due mattine alla settimana e l’alternarsi programmato dei volontari unito al vantaggio di lavorare con la Cancelleria hanno permesso di rendere più fluido l’iter e, negli ultimi anni, un buon numero di persone si sono avvicinate e hanno usufruito del supporto del Progetto AdS in provincia di Como.
Nonostante nella provincia gli sportelli dal 2012 siano diminuiti, da otto sono passati a cinque: Erba, Dongo, Lomazzo, Olgiate Comasco, l’obiettivo di mantenere quello al tribunale di Como come punto di riferimento è stato e rimane fondamentale.
Nel 2018, inoltre, il Tribunale di Como si è fatto promotore di un incontro rivolto alle istituzioni e ai cittadini avente come tema la Giornata europea della giustizia civile; Giornata frutto del lavoro del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa con l’adesione della Commissione Europea che ha deliberato che l’ultima settimana di ottobre di ogni anno, in tutti gli stati europei, sia celebrata tale Giornata capace di informare i cittadini sui loro diritti e sul funzionamento della giustizia civile.
Vicini alla persona può fornire sostegno e risolvere le necessità, oltre che delle singole persone e famiglie, anche delle associazioni e enti pubblici e privati che lavorano e supportano persone con fragilità, come le case di riposo, associazioni che si occupano di persone con disabilità o anziani, comuni o consorzi sociali, ecc….
Obiettivi di oggi sono sensibilizzare sul tema della protezione e la formazione di nuovi volontari, dove l’esperienza degli amministratori di sostegno passati sarà la guida per quelli futuri che vorranno intraprendere questo cammino. Volontari che non necessariamente siano amministratori di sostegno, ma che a quest’ultimi possono offrire consulenza e supporto.
Il progetto vuole offrire alle persone che ne hanno bisogno una presenza, un ascolto, che rimane per ora ancora gratuito, ma solido e che si spinge oltre la sola trascrittura burocratica di domande o redazione di rendiconti annuali e che mira a un supporto alle famiglie e che si estende a un sostegno e cura della persona, instaurando un rapporto di fiducia.
Vicini alla Persona ha nel tempo anche preso in carico, come associazione, delle amministrazioni di sostegno, arrivando ad gestirne 7 contemporaneamente. Attualmente ci occupiamo di una sola persona, ma è un orizzonte che ci sta a cuore. Stiamo ripensando a questa dimensione della protezione e cura del progetto di vita individuale a cui teniamo molto e che sentiamo come contiguo con il tema dell’AdS.