Riportiamo qui di seguito un punto della situazione dell’attività sull’amministrazione di sostegno, preparata da Luigia Alberio in occasione della tavola rotonda del 24 novembre.
http://www.tribunale.como.giustizia.it/
Ricordiamo con piacere che alla conclusione del confronto tra gli oratori e del dibattito con il pubblico è emersa la volontà di costituire un tavolo permanente formato da Tribunale di Como, ASST Lariana, Uffici di Piano, Associazione Vicini alla Persona che avrà il compito di organizzare un monitoraggio dei bisogni del territorio e degli amministratori di sostegno nominati al fine di garantire una corretta gestione di questo istituto di tutela giuridica. Il coordinamento del tavolo e delle sue iniziative sarà di competenza dell’ASST.
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L’Associazione Vicini alla Persona, costituita il 28 novembre 2012, è la prosecuzione del “Progetto AdS Como” che, a sua volta, fu emanazione del progetto Amministratore di sostegno Regionale, promosso da fondazione CARIPLO, CO.GE, Coordinamento Regionale Centro Servizi Volontariato, con la collaborazione di Regione Lombardia, Ledha e associazione Oltre noi la vita, e dal 2010 ha raccolto una vasta rete associativa attorno al tema della protezione giuridica in provincia di Como.
In particolare, il Progetto ADS Como, sostenuto da una rete di 24 associazioni, si è segnalato per la sua capacità di coinvolgere attorno ad un comune obiettivo una serie di realtà provenienti dal volontariato, dal terzo settore comasco, dalle istituzioni locali, testimoniando come sia possibile unire le migliori risorse della società civile e del mondo istituzionale e mettere a punto una rete pubblico/privato in grado di prendersi carico dei bisogni della comunità.
L’istituto giuridico dell’ Amministrazione di Sostegno ha rappresentato e rappresenta tuttora una risposta efficace e di grande valore sociale ad un bisogno reale che emerge dalla nostra comunità, nel più autentico spirito di solidarietà. Esso consente di offrire una protezione ai soggetti più deboli, mettendoli in grado non solo di affrontare i problemi concreti della loro esistenza, ma anche di promuoverne l’inclusione sociale e l’integrazione. Le associazioni si sono ritrovate intorno a due principi generali che hanno ispirato la stesura del progetto:
a) l’attivazione delle reti all’interno della comunità locale come primo passo per un reale rinnovamento sociale
b) la promozione e la diffusione dell’istituto dell’Amministrazione di Sostegno attraverso la rete associativa, ai sensi della legge n° 6/2004 e nel rispetto della normativa regionale.
Nel 2010 la rete provinciale dei 24 partner associativi ha generato otto microreti locali – collegati ai punti informativi - nei diversi ambiti della Provincia.
Più di 100 volontari hanno partecipato attivamente all’attività di formazione di cui 42 si sono dichiarati disponibili a lavorare presso i punti informativi. A questi va aggiunta la presenza di una figura esperta della materia e quindi punto di riferimento per i casi più complessi. Nel mese di ottobre 2011 è stato attivato il sistema provinciale dei punti informativi operativi in Como città e negli ambiti territoriali della provincia, nei comuni di Cantù, Dongo, Erba, Lomazzo, Lurago d’Erba, Menaggio, Olgiate Comasco, collegati allo sportello centrale del Progetto ADS, in rete con l’Ufficio di Protezione Giuridica di Como ed in collaborazione con tutti gli Uffici di Piano della provincia, con la Provincia di Como, Assessorato ai Servizi Sociali e gli altri enti pubblici e privati interessati e disponibili. E’ stato stipulato un protocollo con ASL Como, Provincia di Como, Uffici di piano della provincia di Como, e, a fine ottobre 2011, anche un protocollo d’intesa con il Tribunale
di Como, che ha permesso l’avvio di una fruttuosa collaborazione e l’apertura di un punto informativo presso il Tribunale stesso. Inoltre è stato emanato dall’ASL di Como il regolamento per la gestione dell’albo degli Amministratori di sostegno, a supporto delle attività di nomina del Giudice Tutelare.
Sono stati stipulati protocolli anche con il Collegio Notarile, con l’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia, ed è tuttora forte l’impegno di altri ordini professionali come quello degli avvocati.
Conclusasi la fase sperimentale nel novembre 2012, si è costituita l’Associazione Vicini alla Persona. Fra i suoi scopi vi è la promozione e la diffusione della cultura della protezione giuridica volta a tutelate le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.
L’associazione, che opera cercando di garantire la centralità della persona, dei suoi bisogni e delle sue aspirazioni, si occupa inoltre di:
- individuazione, formazione e costante sostegno ai volontari che operano nella rete;
- raccolta dei bisogni espressi dal territorio e conseguente condivisione sui tavoli tematici dei Piani di Zona;
- facilitazione nell’accesso alla cancelleria della volontaria giurisdizione;
- ricerca di volontari a supporto della gestione di Ads.
Per il perseguimento degli obiettivi associativi sono stati rinnovati e sottoscritti diversi protocolli d’intesa al fine di creare sinergie tra diversi attori che a vario titolo si occupano di protezione giuridica come ASL, Uffici di Piano dei Piani di Zona, collegi notarili e con il Tribunale di Como.
Nonostante le criticità evidenziatesi in questi anni (diminuzione dei volontari impegnati - dai 42 iniziali a 15 circa - e carenza di risorse economiche), l’Associazione continua a svolgere numerose attività connesse all’istituto giuridico dell’Amministrazione di Sostegno, fra le quali, molto importante, è il ruolo di sensibilizzazione del territorio, che si realizza attraverso attività di informazione rivolte a singoli cittadini, famiglie e operatori sociali.
Per il contenimento delle spese e per il numero ridotto di volontari impegnati sono stati accorpati i punti informativi (dagli otto iniziali agli attuali cinque: Dongo/Menaggio – Erba/Mariano – Lomazzo/Cantù – Olgiate Comasco – Como c/o il Tribunale), che fungono sì da punto informativo, ma anche da luogo in cui trovare un accompagnamento nella formulazione del ricorso, nella stesura del rendiconto annuale, nella compilazione delle istanze da rivolgere al Giudice o dove ricevere consulenza. A questi va aggiunto un punto informativo telefonico, che fa da smistamento delle richieste, offre una prima informazione e/o consulenza. La punta di diamante è la presenza dello sportello presso il Tribunale, aperto due giorni alla settimana, giovedì e martedì, dalle h 9 alle 12.
Nonostante il diminuire dei volontari e la mancanza di una figura professionale e di coordinamento si è riusciti a soddisfare tutte le esigenze e a dare risposte a tutti coloro che si sono rivolti agli sportelli. I numeri sono più eloquenti delle parole: solo nel 2016 abbiamo avuto quasi 2000 contatti di cui 1500 orientamenti/informazioni generiche (telefoniche o direttamente agli sportelli), 320 ricorsi, 900 sostegno al compito ADS ( rendiconto, investimento/disinvestimento capitali, vendita/acquisto immobili, decesso del beneficiario). Spesso i familiari si rivolgono a noi anche per trovare qualcuno che li ascolti, che trovi con loro una soluzione ai loro problemi oppure per consulenze di tipo legale; in questo caso si rinviano ai professionisti. Non ci sostituiamo a nessuno, offriamo solo consulenza e aiuto per l’Amministrazione di sostegno in modo del tutto gratuito.
Per ora siamo ancora in grado di soddisfare le richieste; ma fino a quando?
Dal 2010 ad oggi le fila dei volontari si sono assottigliate. Occorre capirne le motivazioni. Perché i volontari hanno rinunciato? Le motivazioni possono essere le più varie: problemi di famiglia? Problemi personali? Mancato rimborso delle spese sostenute? Mancati momenti di formazione/informazione? Occorre, però, dare risposte e trovare soluzioni per dare ossigeno all’Associazione e quindi la possibilità di continuare l’operato sul territorio. Trovare volontari non è facile, l’impegno è tanto, ma occorre muoverci per reperirne di nuovi con momenti di sensibilizzazione, con corsi di formazione.
Senza alcun dubbio gioca un ruolo importante la parte economica. Da quando si è chiusa la fase sperimentale, i fondi sono diminuiti e sono mancate, soprattutto, le risorse per poter organizzare corsi di sensibilizzazione, di formazione di nuovi volontari, per avere una figura di riferimento, per pensare di dare ai volontari un rimborso, sia pur minimo, per le spese vive.
Come reperire i fondi? In questi anni si è ipotizzato di stipulare protocolli d’intesa con RSA, Uffici di Piano, Comunità per disabili con un costo forfettario minimo; per il momento è tutto fermo, occorrerebbe la collaborazione di tutti per dare un futuro al progetto.
Luigia Alberio, presidente
Vicini alla Persona
cell. 3486540949 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.